I Vini

La produzione delle Cantine Bonfiglio si concentra su due linee di prodotti che incarnano l’etica e l’approccio produttivo dell’azienda e racchiudono anni di prove e selezioni.

Le linee sono “Donne di Famiglia” e “Luoghi d’origine”.

Le Donne di Casa Bonfiglio, arte in bottiglia.

I vini della linea “Donne di Famiglia”, ottenuti esclusivamente da vitigni biologici ed autoctoni, sono eleganti espressioni della tradizione enologica siciliana ma anche delle sue evoluzioni odierne:

Il “Beatrice” Faro DOC è ottenuto dal blend di Nerello Mascalese, Nocera, Nerello Cappuccio e Nero d’Avola. L’affinamento avviene in acciaio per una prima fase ed in tonneaux di rovere francese per il completamento. Il nome è una dedica del titolare alla moglie.

L’”Eleonora” Rosato è ottenuto dalla sgrondatura e pigiatura soffice di uve Nerello Mascalese e Nocera. L’affinamento avviene in acciaio. Il nome è una dedica del titolare alla figlia.

I due vini si caratterizzano, oltre che per la provenienza biologica dei grappoli e per il processo biologico di tutte le successive fasi di vinificazione, per le etichette, realizzate per la nostra azienda dal Maestro Togo.

Faro Doc Beatrice

Eleonora Rosato

Luoghi da scoprire, esperienze da gustare…

I vini della linea “Luoghi d’origine” nascono dal rispetto e dall’amore per un territorio, quella della zona sud di Messina, e sono il frutto di uve quasi esclusivamente autoctone coltivate in regime di agricoltura in conversione biologica:

Il “Piano Cuturi” Faro DOC è ottenuto dal blend di Nerello Mascalese, Nocera, Nerello Cappuccio e Nero d’Avola. L’affinamento avviene in acciaio per una prima fase ed in seguito in tonneaux di rovere francese per un periodo di 18 mesi. Il nome si rifà all’altopiano di Giampilieri su cui sorge uno dei vigneti dell’azienda.

Il “Kalonerò” è un vino rosso ottenuto dall’accostamento di Nero d’Avola, Nocera e Syrah. L’affinamento avviene in acciaio. Il nome è l’antico toponimo dell’area in cui sorgono le Cantine Bonfiglio, deriva dal greco e letteralmente si può tradurre con “bell’acqua”, indicando che nella zona era presente una fonte a cui erano soliti rifornirsi viandanti e navi di passaggio.

KALONERÒ

Piano Cuturi

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